Vi ho già consigliato diverso tempo fa un bellissimo anime, Time of Eve, un modo molto delicato di parlare di diversità, sessismo, razzismo e segregazione in genere.
In questi giorni mi è tornato in mente senza nessun motivo particolare un altro anime fra i miei preferiti, I cieli di Escaflowne. Si tratta, in superficie, di un anime di fantascienza dai toni fantasy (se siete dei conoscitori della terminologia manga/anime, è un isekai - nonostante il titolo non contenga le parole “in another world”); una ragazza, Hitomi, finisce misteriosamente in un mondo - Gaia - nel cui cielo sono presenti la Luna e la Terra (che viene chiamata “Luna dell’Illusione”). Qui incontra il principe Van Fanel, il cui regno è stato distrutto, e lo spadaccino Allen Schezar; i tre personaggi si ritroveranno a viaggiare e a combattere contro l’Impero di Zaibach e i combattimenti saranno bilanciati (Zaibach è infatti una potenza assoluta a livello militare) dal fatto che Van ha una connessione con un misterioso robot chiamato Escaflowne.
In realtà questa trama è molto parziale, ma se vi raccontassi tutto vi toglierei il bello di scoprire i tanti colpi di scena presenti nei 26 episodi. Sono infatti presenti diversi capitoli narrativi in cui la situazione e i rapporti fra i personaggi cambiano drasticamente, ma soprattutto in cui a mutare radicalmente è la comprensione della situazione complessiva.
Ma di cosa parla davvero I cieli di Escaflowne? Quasi mai, infatti, i cartoni animati più adulti hanno un solo livello di lettura, né ce l’ha la fantascienza fatta bene.
Se ci penso, questo anime parla dell’esplorazione e della conoscenza dei propri limiti. Hitomi è una ragazza insicura, introversa e amante della lettura dei tarocchi (cosa che le sarà spesso utile su Gaia) e si ritrova ad essere l’elemento centrale in una guerra (ben più che) mondiale. Van è un principe secondogenito il cui fratello maggiore ha tradito il suo Paese consegnandolo alla distruzione e che si ritrova a pilotare un mecha che lo lascia letteralmente svuotato delle sue energie. L’imperatore Dornkirk ha un piano solo apparentemente di dominio (nel “nostro mondo” lo chiameremmo effective altruist) che prevede la costruzione di un macchinario che dovrebbe essere usato per uno scopo che in una prima lettura potrebbe anche essere condivisibile (ma lo è davvero?).
Hitomi, quindi, i limiti se li è sempre dati e si ritrova a doverli superare o magari a dover scoprire che sono del tutto artificiali; ha un suo modo per superare i limiti, cioè la lettura delle carte, ma questo non sempre la porta a cose piacevoli. Van è stato costretto a veder nascere dei limiti e a vederne cadere altri (che avrebbe preferito non veder cadere); inoltre l’utilizzo dell’Escaflowne rappresenta in sé un limite, dato il pericolo che rappresenta per il “pilota”. Dornkirk, infine, non accetta i limiti, vorrebbe liberarsene e costruire un mondo nuovo e migliore.
In tanti modi I cieli di Escaflowne ci permette di ragionare sui limiti, sul modo e talvolta anche sull’opportunità di superarli e sul prezzo che paghiamo - sia fisico, sociale o morale - quando vogliamo superarli (e non dovremmo) o quando non vogliamo farlo (e invece sarebbe bene). Anche i personaggi che non ho nominato (lo spadaccino Allen, Falken - fratello di Van -, Dilandou - misterioso psicopatico braccio armato dell’imperatore - e i personaggi che accompagnano Hitomi e Van) sono ben caratterizzati e hanno ruoli importanti nella trama e nel significato profondo della serie. Ognuno ha i suoi limiti, ne ha più o meno consapevolezza e ha più o meno intenzione di superarli.
Mi scuso se non approfondisco maggiormente, ma ritengo che si tratti di una serie talmente bella che vale la pena guardarla per farsene un’idea. Guardatela, quindi, meditatela e fatemi sapere cosa ne pensate.
P.S.: esistono anche un lungometraggio e un fumetto, ma raccontano storie parzialmente diverse.
Questa settimana in Epsilon ho trattato delle città a 30 km/h, correte ad ascoltare!
Guardai per la prima volta I cieli di Escaflowne mentre frequentavo il primo anno di università, mi aiutò tantissimo dal punto di vista psicologico. Mi piacerebbe rivederlo dopo quanto hai scritto: sai su quale piattaforma potrei trovarlo? Grazie ♥️