Siete andati a vedere i nuovi film dei Ghostbusters? Io no…
È già da diversi anni che noto che la fantasia sta andando a scemare, fagocitata dalla nostalgia.
Ghostbusters, Star Wars, si parla dei Goonies; nel nostro cinema ci hanno provato con L’allenatore nel pallone ed Eccezzziunale veramente. Ma anche fuori dal cinema accade questo, basti vedere alcuni modelli FIAT dell’ultimo decennio: 500, Panda, Tipo.
Perché accade questo? Il mercato della nostalgia sicuramente funziona benissimo: chi ha oggi capacità di spesa è chi 30 anni fa guardava quei film o ammirava quelle auto (magari perché le avevano i suoi genitori, magari perché sono state le prime che ha guidato). Poi poco importa la qualità (per parlare di qualcosa che conosco: prendete 10 fan di Star Wars e chiedete un parere sulla trilogia sequel) o l’aderenza storica (la 500 era storicamente una macchina per tutti mentre oggi è diventata uno status symbol, la Tipo di oggi non ha nulla a che vedere con quella degli anni ’90), l’importante è usare un nome di richiamo. E la “trappola” funziona alla grande, dato che è pieno di genitori che portano i figli a vedere i nuovi film di Star Wars (uno è quello che vi sta scrivendo, non lo nego). Quando poi i figli in questione vedono i film originali, in genere non hanno dubbi rispetto a quali preferiscono.
Le opere spesso hanno successo nel loro tempo perché quello è il loro tempo, mentre riportate in vita riadattate decenni dopo risultano essere delle minestre riscaldate.
Sinceramente apprezzo maggiormente chi ha il coraggio di fare cose nuove e usare linguaggi nuovi per dire le cose (sia nell’ambito del cinema o in quello del design); la nostalgia è lecita, ma difficilmente porta qualità o spunti veramente nuovi.
Nell’ultimo episodio di Epsilon dico una cosa che dovrebbe essere banale, ma che purtroppo non lo è: non ci si può abituare alla guerra.