Ebbene sì, Homer non strozzerà più Bart. Un momento di raccoglimento.
Ok, fatto il momento di raccoglimento.
Stranamente non ho ancora letto commenti a questa notizia, ma immagino che una parte consistente sarebbe sulla falsariga di “Anche i Simpson si piegano al politically correct, non ha più senso guardarli“.
In realtà rispetto a frasi di questo genere c’è da approfondire. I Simpson non sono mai stati né credo intendano essere o diventare una serie politicamente corretta. Sono una dura critica della società statunitense, rappresentata con tutti i suoi difetti e le sue ipocrisie e questo è ciò che li fa rimanere attuali anche dopo oltre 30 anni di programmazione. Proprio la longevità della serie, però, fa sì che questa si debba adeguare allo spirito dei tempi che attraversa, non per essere succube del moralismo, ma per poter continuare a portare e far passare il messaggio che si prefigge di lasciare. Quando guardate i Simpson, perché li guardate (a parte perché sono divertenti)? Perché vi lascia qualcosa su cui riflettere o perché volete scene di violenza gratuita? La scena di Homer che strangola Bart non è fondamentale, sicuramente può essere sostituita da momenti comici di uguale portata. Non è certo quella a rendere corretta o scorretta la serie, è solo un elemento dei tanti (e di certo non il più importante).
Probabilmente la mancanza si noterà, se non altro per il fatto che probabilmente porterà con sé la frase che dà il titolo a questo episodio della newsletter e che vi ha fatto capire immediatamente di cosa avrei parlato; ma come ci siamo adattati a una figlia in più, a un vicino di casa vedovo e a molti altri cambiamenti, ci adatteremo anche a questo.
E adesso i soliti avvisi di fine newsletter: recuperate l’episodio di Epsilon di lunedì, specialmente se siete appassionati dei Beatles e vi va di sentire cosa penso di Now and Then.
Alla prossima!